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domenica 27 gennaio 2019


Le diete povere di carboidrati, che diminuiscono l’apporto di carboidrati a favore di proteine, grassi o entrambe, sono largamente usate allo scopo di perdere velocemente peso. Ma quali sono gli effetti a lungo termine di questo tipo di diete?

Un recente articolo, pubblicato nell’agosto 2018 sul Lancet, ha esaminato la correlazione tra apporto alimentare di carboidrati e mortalità.
Lo studio ha preso in esame 15428 soggetti adulti, età compresa tra 45 e 64 anni, abitanti negli USA, arruolati nel biennio 1987 – 1989 in occasione di uno studio sul rischio di arteriosclerosi e tenute sotto osservazione per un periodo di 25 anni.

In base a questo studio, la correlazione tra mortalità e apporto di carboidrati segue una curva a U, con il minore rischio di morte associato ad una percentuale di carboidrati del 50 55% dell’apporto calorico totale. Apporti di carboidrati sia inferiori che superiori a questa percentuale si associano entrambe ad un rischio di morte più elevato. (vedi anche il grafico, preso direttamente dall'articolo).


Questo risultato è simile a quanto osservato negli altri studi di coorte presi in esame dagli autori del lavoro, (per un totale di 432179 soggetti!).

Inoltre, sempre secondo gli autori, la mortalità variava anche in funzione dell’origine degli altri macronutrienti della dieta. In particolare, la mortalità più elevata si osserva quando, al posto dei carboidrati si assumevano proteine o grassi di origine animale. Mentre l’uso di fonti vegetali è associato a mortalità minore.

Per chi volesse approfondire l’argomento può fare riferimento all’articolo Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis,
Seidelmann et al. Lancet Public Health 2018; 3:419 - 28