Adesso è di moda, fino a pochi anni fa non la faceva quasi nessuno.
La dieta vegetariana, e addirittura vegana, si sta imponendo come modello alimentare eticamente corretto, salutista e vincente. E lo è, sostanzialmente, se bene equilibrata, ma non è indispensabile, e non è detto che chi mangia alimenti di origine animale rischi necessariamente la salute.
Il più importante studio epidemiologico sull'effetto delle diete vegetariane e vegane è probabilmente EPIC Oxford, una parte del più ampio studio EPIC che ha interessato 10 paesi europei, 520.000 persone di entrambe i sessi, seguite per molti anni, fino al 2009. EPIC Oxford ha coinvolto soggetti residenti nel Regno Unito, suddividendoli in 4 categorie: carnivori, pescivori, vegetariani e vegani.
I risultati dello studio hanno mostrato che, sebbene la mortalità complessiva dei quattro gruppi non sia molto diversa, i vegani hanno minore mortalità per cardiopatia ischemica e per alcune forme di cancro, tra cui quelle ormone dipendenti e il tumore al colon. I vegetariani e i pescetariani si trovano in una condizione intermedia tra i carnivori e i vegani stretti.
Intanto: vegetariani e vegani, in media più giovani, colti e benestanti rispetto ai carnivori, mostravano abitudini di vita più sane di questi, come l'attività fisica, l'astensione al fumo e (ovviamente, ma è bene ricordarlo) un maggiore consumo di prodotti ortofrutticoli. Il che si traduce, tra l'altro in una migliore forma fisica, come dimostra il più basso Indice di Massa Corporea della categoria.
E' probabile che siano anche questi fattori ad avere un ruolo positivo sulla minore mortalità. Come dire che, per vivere a lungo, aiuta essere un po' radical chic....
E' anche difficile generalizzare questi risultati, ottenuti su popolazione nord europea con abitudini alimentari ben diverse, ad esempio, da quelle mediterranee. Questo studio potrebbe essere interpretato come una conferma indiretta della salubrità dello stile di vita mediterraneo, largamente basato su prodotti vegetali.
Ed è probabile che sia proprio il consumo di vegetali, e soprattutto frutta e verdura, più che l'astensione dai prodotti animali, la marcia in più delle diete vegetariane. Ma cosa c'è di tanto prezioso nella frutta e nella verdura?
Riassumendo e schematizzando:
In attesa di dati inequivocabili e conclusivi, che probabilmente non arriveranno mai, quello che consiglio a tutti è di consumare largamente alimenti vegetali (cereali integrali, legumi, frutta, verdura e frutta secca oleosa) limitando eventualmente il consumo di alimenti animali alla quantità che ci permetta una agile copertura di alcuni fabbisogni nutritivi (calcio, vitamina B12) e non ultimo una normale vita sociale e familiare.
I risultati dello studio hanno mostrato che, sebbene la mortalità complessiva dei quattro gruppi non sia molto diversa, i vegani hanno minore mortalità per cardiopatia ischemica e per alcune forme di cancro, tra cui quelle ormone dipendenti e il tumore al colon. I vegetariani e i pescetariani si trovano in una condizione intermedia tra i carnivori e i vegani stretti.
La dieta vegetariana di salverà?
Forse le cose non sono semplici come sembrano.
Intanto: vegetariani e vegani, in media più giovani, colti e benestanti rispetto ai carnivori, mostravano abitudini di vita più sane di questi, come l'attività fisica, l'astensione al fumo e (ovviamente, ma è bene ricordarlo) un maggiore consumo di prodotti ortofrutticoli. Il che si traduce, tra l'altro in una migliore forma fisica, come dimostra il più basso Indice di Massa Corporea della categoria.
E' probabile che siano anche questi fattori ad avere un ruolo positivo sulla minore mortalità. Come dire che, per vivere a lungo, aiuta essere un po' radical chic....
E' anche difficile generalizzare questi risultati, ottenuti su popolazione nord europea con abitudini alimentari ben diverse, ad esempio, da quelle mediterranee. Questo studio potrebbe essere interpretato come una conferma indiretta della salubrità dello stile di vita mediterraneo, largamente basato su prodotti vegetali.
Ed è probabile che sia proprio il consumo di vegetali, e soprattutto frutta e verdura, più che l'astensione dai prodotti animali, la marcia in più delle diete vegetariane. Ma cosa c'è di tanto prezioso nella frutta e nella verdura?
Riassumendo e schematizzando:
Antiossidanti: per disinnescare i radicali liberi, potenzialmente dannosi per il DNA
Fibra: abbassa il carico glicemico della dieta, e lo stato di infiammazione; permette di saziarsi con meno calorie e da ultimo migliora l'ecosistema e il transito intestinale.
In attesa di dati inequivocabili e conclusivi, che probabilmente non arriveranno mai, quello che consiglio a tutti è di consumare largamente alimenti vegetali (cereali integrali, legumi, frutta, verdura e frutta secca oleosa) limitando eventualmente il consumo di alimenti animali alla quantità che ci permetta una agile copertura di alcuni fabbisogni nutritivi (calcio, vitamina B12) e non ultimo una normale vita sociale e familiare.