Anoressia e famiglia: non è colpa della mamma
I disturbi del
comportamento alimentare sono fonte di grave disagio per la famiglia delle
pazienti. Lo stress dei familiari, che si manifesta con litigi e discussioni
al momento dei pasti, rende ulteriormente problematico il rapporto delle
pazienti con il cibo e può ostacolare la guarigione. D’altra parte la famiglia
può essere di grande aiuto nel recupero alimentare delle ragazze anoressiche e
bulimiche; per questo motivo è importante, quando è possibile, coinvolgere i
familiari nella terapia.
I familiari
delle pazienti affette da DCA dovrebbero (lo so che è difficile!) evitare
rimproveri e discussioni al momento dei pasti ma essere di supporto
nella preparazione dei cibi (soprattutto se la ragazza è molto giovane) ed essere disposte all’ascolto in caso
di problemi. Occorre preparare i genitori all’idea che i progressi saranno
lenti e non è il caso di forzare la mano, anche a causa dei rischi della
rialimentazione. E’ necessario rassicurare i genitori (soprattutto la madre)
che non
è loro la colpa del problema ma che con questo incontro chiediamo la
loro collaborazione.
I familiari
della ragazza dovrebbero essere informati sui fattori sociali e culturali che
nella nostra società stanno provocando disturbi del comportamento alimentare in
un numero crescente di ragazze e giovani donne. Questa chiave di lettura del
problema tra l’altro aiuta ad allontanare le tensioni dall’ambiente familiare. La famiglia dovrebbe prendere le distanze
dalla cultura della magrezza e della dieta e aiutare la ragazza ad avere una
buona stima di se indipendentemente dal peso e dalla taglia
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