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giovedì 2 gennaio 2014

Anoressia e famiglia: non è colpa della mamma


Anoressia e famiglia: non è colpa della mamma
I disturbi del comportamento alimentare sono fonte di grave disagio per la famiglia delle pazienti. Lo stress dei familiari, che si manifesta con litigi e discussioni al momento dei pasti, rende ulteriormente problematico il rapporto delle pazienti con il cibo e può ostacolare la guarigione. D’altra parte la famiglia può essere di grande aiuto nel recupero alimentare delle ragazze anoressiche e bulimiche; per questo motivo è importante, quando è possibile, coinvolgere i familiari nella terapia.
I familiari delle pazienti affette da DCA dovrebbero (lo so che è difficile!) evitare rimproveri e discussioni al momento dei pasti ma essere di supporto nella preparazione dei cibi (soprattutto se la ragazza è molto giovane)  ed essere disposte all’ascolto in caso di problemi. Occorre preparare i genitori all’idea che i progressi saranno lenti e non è il caso di forzare la mano, anche a causa dei rischi della rialimentazione. E’ necessario rassicurare i genitori (soprattutto la madre) che non è loro la colpa del problema ma che con questo incontro chiediamo la loro collaborazione.

I familiari della ragazza dovrebbero essere informati sui fattori sociali e culturali che nella nostra società stanno provocando disturbi del comportamento alimentare in un numero crescente di ragazze e giovani donne. Questa chiave di lettura del problema tra l’altro aiuta ad allontanare le tensioni dall’ambiente familiare.  La famiglia dovrebbe prendere le distanze dalla cultura della magrezza e della dieta e aiutare la ragazza ad avere una buona stima di se indipendentemente dal peso e dalla taglia

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