Come faccio a capire se soffro di un disturbo del
comportamento alimentare?
I disturbi del
comportamento alimentare (DCA) sono in continuo aumento nelle società
industrializzate e colpiscono prevalentemente, ma non solo, soggetti di giovane
età, di sesso femminile e di livello culturale elevato.
Il recente Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV) a cura dell’American
Psychiatric Association descrive così anoressia e bulimia.
La paziente anoressica rifiuta
di mantenere il suo peso corporeo al di sopra del minimo normale per età,
statura e sesso ed ha una intensa paura di ingrassare. Le anoressiche sono
caratterizzate da una alterata percezione del loro corpo (dismorfofobia)
e la loro autostima è eccessivamente influenzata dal peso corporeo. Un altro
criterio diagnostico dell’anoressia nervosa è l’amenorrea per almeno 3
cicli mestruali consecutivi. Le pazienti anoressiche limitano drasticamente la
loro alimentazione; in alcuni casi vanno incontro ad abbuffate alimentari seguite
da condotte di eliminazione, come il vomito autoindotto o l’uso
improprio di lassativi o diuretici, per evitare l’aumento di peso.
La bulimia è
caratterizzata da ricorrenti abbuffate alimentari. Si definisce abbuffata un
pasto in cui il soggetto consuma, in un dato periodo di tempo, una quantità di cibo nettamente superiore a
quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di
tempo e in simili circostanze. Durante l’abbuffata il soggetto ha la
sensazione di perdere il controllo di ciò che mangia e di non
riuscire a smettere di mangiare. Il soggetto bulimico, che presenta di solito
un peso corporeo vicino alla normalità, si dedica a ricorrenti ed inappropriate
pratiche compensatorie per prevenire l’aumento di peso (vomito
autoindotto, abuso di lassativi o diuretici, digiuni, esercizio fisico
eccessivo e uso di farmaci per perdere peso). In un soggetto bulimico le
abbuffate e le relative condotte compensatorie si verificano in media per
almeno 2 volte alla settimana, per un periodo di tre mesi. Infine, anche nei
soggetti bulimico il livelli di autostima sono eccessivamente influenzati dal
peso corporeo.
Questi criteri
diagnostici riguardano le fasi più avanzate della malattia ma in molti
soggetti i sintomi sono più sfumati. Si possono considerare atteggiamenti
tipici dell’anoressia l’eliminare dalla tavola alimenti importanti e
di largo consumo, come il pane e la pasta o l’olio di oliva, seguire diete
rigorosamente macrobiotiche o vegetariane e anche la rigorosa ortoressia.
Sono atteggiamenti
di tipo bulimico: mangiare pochissimo ai pasti principali e molto fuori
pasto, magari di nascosto;
alternare periodi di rigido controllo ad abbuffate nel fine settimana o nei
periodi di vacanza, sentirsi in colpa ogni volta che si mangia qualcosa di non
previsto.
Comportamenti di
questo tipo sono molto frequenti nei soggetti che si rivolgono al nutrizionista
e sono la spia di un disagio che
se non opportunamente affrontato e gestito può sfociare in un disturbo più
grave.
Nessun commento:
Posta un commento
commento